giovedì 24 marzo 2016

Recensione:Una storia quasi solo d'amore di Paolo Di Paolo

Ciao a tutti ragazzi/e!
Oggi vorrei proporvi la recensione di un libro molto particolare,e un po' differente dai miei soliti canoni di lettura,tuttavia come avrete potuto notare,sto cercando di rendere più varia la mia esperienza di lettore per non ricadere sempre nelle solite storie e nei soliti personaggi.
Ringrazio la casa editrice per avermi inviato una copia del romanzo.


-TRAMA:
Si incontrano una sera di ottobre, davanti a un teatro. Lui, rientrato da Londra, insegna recitazione a un gruppo di anziani. Lei lavora in un'agenzia di viaggi. Dal fascino indecifrabile di Teresa, Nino è confuso e turbato. Starle accanto lo costringe a pensare, a farsi e a fare domande, che via via acquisiscono altezza e spessore. Al di là dell'attrazione fisica, coglie in lei un enorme mistero, portato con semplicità e scioltezza. L'uno guarda l'altra come in uno specchio, che di entrambi riflette e scompone le scelte, le ambizioni, le inquietudini. Tanto Nino è figlio del suo tempo (molte passioni spente, nessuna tensione ideologica), tanto Teresa, con il suo segreto, sembra andare oltre. Ostaggi di un mondo invecchiato, si lanciano insieme verso un sentimento nuovo, come si trattasse di un patto, di una scommessa. Accade sotto lo sguardo lungo e partecipe di Grazia, zia di Teresa e insegnante di teatro di Nino, attor giovane allo sbando. Proprio mentre crescono l'attesa e il desiderio, Grazia esce di scena, creando una sorta di "dopo" che rilegge l'intera vicenda di Nino e Teresa, il loro cercarsi là dove sono più profondamente diversi. Paolo Di Paolo entra nel teatro della contemporaneità cogliendo i segni di un bene inaspettato, di una luce che si accende dove smettiamo di esigere garanzie, dove viene voglia di mettersi alla prova. E di capire se siamo in grado di vivere.

-Edizione:Copertina flessibile[171 pagine]
-Prezzo:15,00
 -Casa editrice:Feltrinelli
(Data d'uscita in Italia:3 marzo 2016)


Ho rimandato la recensione di questo libro per troppo tempo e penso sia giunto il momento per parlarvene. Solitamente quando un libro mi affascina ciò che mi viene naturale fare è suggerire al mondo intero di leggerlo,con questo libro non è successo. Forse perchè è un libro che ha parlato al mio animo,forse perché è un libro che vedo come qualcosa di prezioso,da proteggere e da affidare solo a chi ne avrebbe cura.
Non so nemmeno perché ho scritto quello che avete letto sopra,mi è semplicemente uscito di getto senza troppe riflessioni su come descrivere questo libro,anche se prima di aprire questo foglio bianco e inserirci i miei pensieri,ho riflettuto su questo libro. E anche tanto. Probabilmente perché ero e sono ancora dominato dalla paura di non riuscire perfettamente ad esprimere tutti i miei pensieri. E farvi capire quanto questo libro mi sia veramente molto piaciuto.
Non so se lo definirei 'romanzo' dato che possiede solamente centosettanta pagine,ma mi ha catturato sin dalla prima pagina per continuare fino all'ultima e oltre. Perché anche dopo il termine della lettura di questo libro sono stato ancora avvolto dallo stile dell'autore,dalla presenza dei personaggi e dai pensieri della voce narrante.
Un elemento che mi ha spaesato un po' è stata l'assenza della divisione in capitoli,non so se ciò sia stato un fattore positivo o negativo,so soltanto che ho letto dei grandi spezzoni del libro ogni volta che lo aprivo e mi concentravo nella lettura,ma nonostante questo libro lo abbia divorato,ho cercato di non perderne ogni singola sfumatura dei personaggi,degli avvenimenti e dello stile.
Ma ciò che mi ha molto sorpreso,è stato il punto di vista secondo cui la storia è raccontata,una storia che come dice il titolo è Una storia quasi solo d'amore,per questo sono rimasto un attimo perplesso quando ho notato che questa storia d'amore era narrata dal punto di vista di Grazia,una donna che è al contempo zia di Teresa e insegnante di teatro di Nino. E lei ci racconta di come quest'amore nasce e si evolve,di come c'è un confine sottile tra la stabilità e la rottura di un amore,ma ci racconta anche i dubbi,le preoccupazioni di Nino. Nino,è un ragazzo che sta per affacciarsi nel mondo degli adulti ma che non sa ancora molto cosa vuole dalla vita e non sa ancora se quello che ha gli è sufficiente oppure vuole di più. Sarà proprio l'incontro con Teresa che lo porterà a scoprire molto di più su se stesso,lo porrà dinanzi a delle domande che non si era mai posto prima,gli mostrerà cosa in realtà è la vita. E che dire,se non ben venga che l'amore sia rappresentato in questo modo come mezzo di crescita di sé stessi e del mondo,che sia visto come un qualcosa che ci cambia ma non in modo frivolo,tanto per sembrare poetici ma un cambiamento reale.
Per questo io trovo meravigliosa la copertina di questo romanzo che mostra come grazie all'incontro con Teresa,egli possa immergersi in sé stesso e scoprire i propri pensieri nei meandri della propria mente,possa dopo tutto il tempo vissuto in modo cieco finalmente conoscersi. O almeno questa è l'interpretazione che io attribuisco alla copertina.
Lo stile dell'autore è fluido e molto scorrevole,permettendone una lettura veloce,ma non è mai banale o scontato. Anche le descrizioni presenti sono valide,e presenti quanto basta per contestualizzare le varie situazioni.
L'inserimento del teatro poi mi ha totalmente affascinato,forse perché sono un grande amante di questo tema,e questo elemento non ha fatto altro che accrescere l'amore per questo libro.
Ve lo consiglio se volete dedicarvi ad una storia d'amore non banale,se volete leggere qualcosa di piacevole ma non scadente.

5 STELLE

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